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Maria Marchese sulle opere di Jacquounain


"È diventata la Parigi di un'altra epoca......
La Parigi ispirata che ha parlato, parlato, fiamme nello spazio, che ha gettato ogni giorno nel mondo una nuova opera, una verità, un crimine una scoperta?...
Ehi, ehi! La Francia non pensa più che sia fantastico, o finge di non ricordare ciò che credeva, ha detto, l'ha fatto nei suoi meravigliosi giorni di grandezza e fede?
Spegne la sua anima o la lasciò spegnersi con un respiro che passava; e tante fiamme e così buono del passato ora chi rimane?
Niente, tranne qui è qui... l'ultimo riverbero di una gloria sepolta"

Eugene Pellan (politico e scrittore francese 1813-1844)

LUTETIA II
Questo collegamento che celebra la storia di Parigi, espressa dal titolo dell'opera "Lutezia N 2" (Lutetia Parisiorum è stata la culla della Gallia romana, antenato della capitale francese), tradotta dall'artista russo, in un'immagine quasi monocromatica, sembra ben nascosta dalle parole nostalgiche dello scrittore francese Pellan.
Con loro celebra, liricamente, i colori vivaci e parigine, perduti, sommersi da una modernità urbana " asintomatica ".

Natalia Jacquounain si distingue sulla tela, esprimendosi attraverso un tocco riflesso e artistico equilibrato, un ritratto malinconico della realtà attuale, che impregna la capitale francese.
L'esteta capace avvolge, in un incesto prudente che scende nei soffii del grigio, nel brivido e lo slancio della propria sensazione, verso ciò che rappresentava Parigi.
È il colore giallo che estrinseco questi impulsi emotivi raffinati: diventa un portavoce della facondie intellettuale, della saggezza e della spiritualità.
In " LUTEZIA N 2 ", Natalia Jacquounain effigie di un " terreno d'intesa ", sospeso, afferrando tra un passato glorioso e un presente sterile.
Una relazione contraria, questa, prigioniera di una densa rete di relazioni che, paradossalmente, sanzionano l'alienazione dell'essere umano.
Questa opera rappresenta un'altra conferma della sensibilità e dello spessore profondo dell'artista russo, che richiama l'attenzione sull'individuo e sui suoi eventi esistenziali.