Provo delle emozioni forti, cercherò di capire meglio dentro di me cosa provo e poi lo scrivo.
I colori, le sfumature, il corpo così levigato.
È come se facesse parte di un qualcosa di grande difficile da raggiungere, ma come se ci fossero sempre state e noi non ce ne siamo accorti. Il colore dominante il blu sembra che assorba la figura di questa donna immersa nei suoi pensieri spiegazando la coperta del letto dai colori mischiati dalle pieghe. Questo colore mi assorbe interiormente e placa la mia coscienza da un groviglio di pensieri.
Mi prende e mi attrae come se dovessi essere parte di quel quadro. Si quella posa mi rappresenta ecco perché sento questo.
Colori trasparenti di un un'azzurrino tenue, delicato, che scendono dall'alto come tanti ghiaccioli di una roccia invernale, percorsi tenui e delicati quasi a dividere e sottolinearli mischiando l'acqua al colore della terra. Il viso è all'interno di un triangolino azzurrino quasi a indicare un centro mancato. Questo triangolo è la seconda volta che viene utilizzato dall'artista, anche nel quadro del Narciso.
È affascinante come usa i colori delicati e li immerge in raffigurazioni di non colore. La roccia così crespa, ondulata che racconta il suo vissuto quasi a delineare delle figure altrettante facenti parte della roccia stessa e poi ancora distaccarsi da due figure africane, una rosa sfumata e che si confonde con il non colore della roccia e che guarda al di là, mentre la figura azzurra è di spalle ma l'angolo di un occhio guarda senza essere vista, perché è appena accennato il suo sguardo.